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RACCONTIAMOCI ROMA - 1 Roma, dicembre 2004
Come altre volte avviene durante le nostre riunioni al Greco vorrei fare una brevissima sintesi della vita
culturale romana negli ultimi trascorsi mesi. Libri, mostre, spettacoli, avvenimenti che abbiano per
sfondo Roma o che siano interamente relativi alla nostra città. Alcune uscite, altre entrate, molti
tentativi, e, come sempre, molte rose e molte spine. Tutta la mia esposizione sarà molto sommaria,
senza un preciso ordine logico e senza il carattere di una pur minima seriosità. Si tratterà di una piccola
frammentaria e frettolosa elencazione di fatti e avvenimenti così come io li ricordo. Sicuramente
qualcosa mi sarà sfuggita, non ve l'avrò detta, forse i più attenti e i grilli parlanti me la rinfacceranno e io
ci rimarrò malissimo. Pazienza. Comunque scusatemi ma volevo solo fare del bene e dare piccole
polpette d'informazione romana.
Non parlo, è ovvio, delle innumerevoli sempre interessanti presentazioni di libri che avvengono alla
Fondazione Besso e delle quali siamo puntualmente informati.
E allora.
=L'uscita dei QUADERNI DEL GRUPPO DEI ROMANISTI. Il n° 1 è su Il Marchese Giuseppe Origo,
Istitutore del Corpo dei Pompieri di Roma. È un saggio di Niccolò Del Re su questo personaggio che ai primi
dell'800 fu il fondatore e l'organizzatore del primo Corpo dei Pompieri di Roma fin d'allora inesistente.
Il n° 2 ha per titolo Ferrovia della Città del Vaticano di Antonio Martini. È la storia, molto ben
documentata, di un argomento nuovo e poco esplorato: la linea ferrata che nasce sotto la Basilica di S.
Pietro e s'inserisce nella linea ferroviaria italiana. Vengono descritte le relative trattative sull'argomento
nel Concordato tra Stato e Chiesa del 1929, l'impianto ferroviario, la Stazione, l'esercizio, i viaggi di
rilievo effettuati.
=Marcello Teodonio, La letteratura romanesca, Editori Laterza, 2004. Dopo Vita di Belli, sempre da
Laterza, Teodonio l'instancabile e valoroso studioso di Roma e del suo dialetto, tra il lavoro che
conduce al Centro Studi G. G. Belli, i venerdì letterari al Teatro Vittoria, affronta un fondamentale
studio sui testi del dialetto romanesco dalla fine del 500 al 1870 ( teatro, prosa, poesia ). Seguirà un
secondo volume dal 1870 ad oggi. Fin ora sul tema c'era soltanto un precedente Poesia romanesca dalle
origini a Trilussa a cura del Romanista Mario Escobar, Cappelli, 1957.
=Gaudeamus. Per noi Romanisti è grande gioia. Una delibera Comunale ( 21/7/2004 n°461 ) ha
provveduto che un'area di pubblica circolazione ( così il linguaggio burocratico municipale ) sia
denominata " Largo Gigi Huetter, scrittore di cose romane, (1884-1969) " Insomma una strada dedicata
al nostro Gigi, con una g sola, come lui voleva. Era da tanti anni che aspettavamo questa notizia, ma
sembrava sempre più un sogno, che una persona- che dico una personalità del mondo romanistico-
avesse un toponimo che lo riguardasse. La questione era stata proposta da almeno dieci e più anni, dai
nostri sodali M. Barberito, P. Pavan e M. Verdone, componenti della Commissione Toponomastica del
Comune di Roma. Ma la richiesta, dati i tempi burocratici, era sempre stata rinviata. Ora, finalmente, è
stata accolta e il nome di Gigi è stato collocato nel Municipio VI- Quartiere VII- Prenestino Labicano,
in un piccolo ma grazioso spiazzetto stradale con fontana e panchine nei pressi della scuola Francesco
Ferraironi. La zona è tra la Casilina e Centocelle. Il minimo che si doveva al più grande, simpatico,
singolare, eccentrico erudito della nostra città. Ceccarius che lo conosceva bene e che tanto bene gli ha
voluto, diceva che Huetter " di Roma sa veramente tutto". E tutti lo sapevano, a lui tutti ricorrevano,
chiedevano e ottenevano le risposte più circonstanziate e complete. Io l'ho conosciuto da sempre. Fu il
primo a scrivermi per farmi gli auguri, il giorno dopo la mia nascita. Un amico per tutta la vita, il vero
mio abatino, un maestro indimenticabile. Sono felice che il suo nome stia in un piccolo largo della
periferia romana. Anche in vita la sua grande personalità era di civilissima modestia, appartata dagli
orpelli e dalla grandeur dell'ufficialità romana. È bello anche che il suo piccolo largo si trovi nell'ambito
di via Francesco Ferraironi suo grande amico, un sacerdote che come lui, studiava le iscrizioni sui
monumenti di Roma. Huetter aveva infatti, in tre volumi, censito e commentato tutte le lapidi che sono
a Roma dal 1871 al 1920. Faceva il correttore di bozze alla Poliglotta Vaticana e ha scritto migliaia di
articoli su quotidani e periodici romani ed italiani. Ha curato le note di tutte le poesie di Trilussa nella
prima raccolta mondadoriana del 1954. Nel 1981, Romanisti ed amici affettuosi, Manlio Barberito,
Mario Bosi, Nino e Piero Becchetti , Giorgio Consolini, Giulio Cesare Nerilli hanno intitolato al suo
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