Page 21 - Il bel tempo che fu - Piccolo dizionario personale in disuso
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Un giorno, aveva passato la notte
insonne e certe analisi non erano
buone, il mio amico cominciò a
lamentarsi. E alla fine della sua
sacrosanta lagnanza, se ne uscì:
“Luigi mio, non sono più buono a
niente. Sono un catorcio!”.
Parola magica, propria della nostra
epoca, con “catorcio” avevo capito
tutto, era la parola più appropriata.
Detta poi da lui, uomo di civilissime
tradizioni, acquistava una virtù e una
potenza particolari. Quelle giuste.
Io, mentendo clamorosamente,
dagli a ricordare che “catorcio”
prima di tutto significa “catenaccio”,
“chiavistello”; e poi, come secondo
significato figurato, ha anche, sì,
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