Page 4 - Le iconoclastiche scorribande romane di Vittorio Imbriani
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L’introduzione  di  Iannaccone  è  quanto  di  meglio  ci  si  possa  aspettare  per

                        commentare  la  poliedrica  personalità  di  Vittorio  Imbriani  nel  quadro  del
                        periodo di Roma Capitale con tutte le implicazioni politiche, sociali, artistiche e

                        letterarie. E, fondamentalmente questa introduzione, cosa insolita, ha il pregio
                        di preparare il lettore ad affrontare con l’opportuno equilibrio l’insolita scrittura

                        di  Vittorio  Imbriani.  E’,  finalmente  una  vera  e  propria  “introduzione”,  con
                        note ai testi, note biografiche e bibliografiche tutte utili e chiare per la maggior

                        comprensione di lettura. Benvenuta, quindi, la ristampa delle Passeggiate con i
                        soli  brani  che  riguardano  Roma;  altri  scritti  su  altri  argomenti  (Manzoni,

                        Montecassino,  Capri,  eccetera)  che  apparivano  in  precedenti  edizioni  sono
                        stati lasciati fuori ritenendoli lontani dallo spirito delle Passeggiate romane.

                               E così, tra la fine del 1871 e  il 1872,  e appresso, nel 1876, fresco di

                        vittorie  risorgimentali,  infervorato anche  dal  fatto  che  Roma si  è  finalmente
                        affrancata  dal  Potere  Temporale  dei  Papi,  gli  rimane  ancor  più  facile

                        commentare la città senza nessun condizionamento seguendo in pieno la sua
                        vena anticonformista. Ne viene fuori una Roma non più paludata e solenne ma

                        una  Roma  divertente  ed  insolitamente  inaspettata,  alla  quale  non  siamo
                        abituati. In ogni caso inedita.  L’elegante iconoclastia, l’affascinante  leggerezza

                        del tono, l’ironia, sempre presente ma mai astiosa, rendono la lettura curiosa e
                        piacevole.  Di  queste  scorribande  romane,  eccone,  qui  di  seguito  un  ampio

                        stralcio:



                        Vaticano -  4.XII.71
                        …quel Vaticano enorme che sta in un canto della città, muto, torvo, sdegnato, misterioso.

                        …si va fuori Italia, s’entra in un territorio che non è sottoposto alle nostre leggi, ch’è fuori
                        delle nostre giurisdizioni; dove non ci è chearbitrio, dove bisogna tacere.




                        Guardie svizzere - 14. XII. 77 (sic)
                        Non so reprimere un piccolo raccapriccio, quando varco la soglia del Vaticano, custodita da

                        quegli svizzeracci dall’uniforme pappagallesca.(Dicono che Raffaello abbia somministrato il
                        figurino: prova evidente, che egli non aveva il bernoccolo del sarto).



                        Pio IX iettatore -  4.XII.71

                        Non  vorrei  punto  mancar  di  rispetto  all’augusto  vegliardo…ma  già  tutti  lo  sanno…è
                        iettatore.


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