Page 6 - Le iconoclastiche scorribande romane di Vittorio Imbriani
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adornarle. Pur troppo ed il tempio e la piazza stupenda, che li precede, vengono schiacciati
dalla mole tetra, senza euritmia, senza carattere del Vaticano.
Sant’Onofrio - Domenica 3 Decembre 1876
Io ho visitato, sempre, Sant’Onofrio senza lagrimare, senza piagnucolare, senza frignare,
senza nicchiare e gemere, senza esprimer pensieri convenzionali. Il Leopardi dice di aver
pianto; io non amo il Tasso meno di lui, non me ne rincrescon meno le sciagure; ma non me
n’è spuntata pur una di lagrimette, sul ciglio; e, se non temessi di offendere la memoria del
Recanatese, direi franco, che stimo aver egli detta una bu…cioè, aver adoperata una pura
frase rettorica, scrivendo di aver pianto. O via, diciamolo pure: credo, dicesse una bubbola,
una bugia; e non è stata né la prima né la sola !
Montecitorio - Martedi 5 Decembre 1876
Quell’aula, che fu già agli occhi miei il più augusto luogo del mondo ed il più sacro, ora è
divenuto un mercato vilissimo, nel quale da barattieri ignoranti si traffica dello Stato,
dell’Italia e della Monarchia. Lo Stato è per me quanto v’ha di più sacro. Ma se lo Stato
viene amministrato e rappresentato da Depretis, da Nicotera, e da simil ribaldaglia, come
conservargli l’antica venerazione?
Castel Sant’Angelo - Giovedì, 7 Decembre 1876 (sic)
Castelsantangelo è il piedistallo di Benvenuto Cellini. Io mi sono preparato a rivisitarlo
rileggendo l’autobiografia di quel briccone…Con questo epiteto ho già dimostrato di non aver
venerazione alcuna per lui. O davvero; non ne ho punta. Moralmente non valeva proprio
nulla: non una bella qualità, non un nobile sentimento. Chiacchierone, ciarlatano, impostore,
bugiardo, egli stimava, accattando fandonie, narrando gesta sue vere o supposte, stimava, dico,
d’innalzarsi un piedestallo appo i posteri, e non s’accorgeva di edificare una berlina, sulla
quale starà alla gogna per tutti i secoli, destando il raccapriccio e lo schifo e lo sdegno di tutti i
galantuomini. Come artista, ecco… di oreficeria (che fu poi il suo forte) ne sopravanza solo la
gran saliera, che è in Vienna, ch’io non ho vista e della quale mi taccio. Come scultore, per
quel che ho visto di autenticamente suo a Parigi ed a Firenze, sissignore, il Perseo, è roba
mediocre. Roba che non vuol dire niente, senza carattere, moscia, esangue. Non posso
ammirare il Perseo neppure come un gran capolavoro di tecnica; e francamente tutta la gran
descrizione, ch’egli fa di quella fusione, è ciarlatanamente ridicola, è una bugia di cima in
fondo.
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