Page 5 - Le iconoclastiche scorribande romane di Vittorio Imbriani
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Pio IX benedisse ai moti del quarantotto e facemmo quel fiasco ! Benedisse  Re Bomba ed il

                        figliuolo e la nuora e Re Bomba è morto come tutti sanno e il figliuolo è spodestato. Benedisse
                        i Lorenesi, ed hanno perduto il trono. Benedisse Isabella, ed è in esilio. Benedisse l’Imperatore

                        e specialmente l’Imperatrice de’ francesi e la Francia che lo teneva ritto; e la catastrofe di
                        Sédan ed il IV  settembre e le sventure dei Napoleonidi e della “nazion gallina”, palesano gli

                        effetti della benedizione. Benedisse Massimiliano: e questi finiva a Queretaro. Benedisse il
                        Boggio:  e  questi  sprofondò  a  Lissa.  Ha  battezzata  e  benedetta  la  figliuola  di  Francesco

                        Borbone e Sofia, ed è morta in fasce. Insomma ogni sua benedizione, ogni augurio sincero
                        ch’egli  forma,  procura  danni  irreparabili.  Ha  sempre  maledetta  e  scomunicata  l’Italia;  e

                        questa  prospera  e  giganteggia.  Caspiterina  !  Non  ho  forse  io  ragione  di  temere  le  sue
                        benedizioni e di preferire i suoi imprechi ?




                        Le Stanze di Raffaello - 14. XII. 77 (sic)
                        …sono state aggiunte alcune altre pitture dal Podesti, che vi rappresenta alcune delle grandi

                        gesta di Pio IX, la proclamazione del dogma dell’Immacolata Concezione. Non si vide mai
                        birboneria simile ! Certo a Berlino od a Monaco quegli affreschi li passerebbero per belli e

                        non son punto da meno delle porcherie de’ Cornelius e de’ Caulbachii. Ma in Roma ! ma a
                        quattro  passi  dalle  divine  pennellate  del  Sanzio.  V’è  una  tal  demenza  nello  affrontare

                        ingenuamente il paragone, che tuo malgrado se’ disposto a pietà pel misero temerario.



                        Le epigrafi - Roma, II. XII. 71
                        A Roma hanno la monomania delle epigrafi: e non si fa un pisciatoio senza mettervi accanto

                        una lapide che ricordi il nome del pontefice munificentissimo, o degl’ illustrissimi conservatori
                        che con intelligente e solerte provvidenza eressero il Monumento. Anche a me piace che i sassi

                        parlino; ma il troppo stroppia e quando ad ogni cantonata, ad ogni quattro passi, ad ogni
                        pianerottolo d’ogni scala, sopra ogni portone d’ogni palazzo, è piantata una scritta che mi

                        afferra pel braccio e vuole esser letta…io finisco per non leggerne nessuna…massime quando

                        sono in latino



                        Basilica di S. Pietro - Giovedì 30 Novembre 1876
                        La  navataccia  trasversale;  l’abside  antipatica  e  senza  scopo;  l’oscurità  di  alcuni  punti

                        soprattutto delle navate laterali ; la meschinità e l’angustia di parecchie cappelle, eccetera, si
                        avvertono  subito…Della  facciata  non  se  ne  parla  neppure.  Le  pareti  esterne  del  tempio

                        seminate di nicchie, aspettano da secoli statue, bassorilievi e fregi che non verranno mai ad




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