Page 6 - Su Teodonio
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mancano sempre. Così, come vi sto dicendo, sembrerebbe che

                  abbiamo giocato ai "piccoli organizzatori di centro studi " In verità il

                  "Centro Studi G.G.B. "è, per fortuna e per merito di Marcello e di

                  quanti se ne occupano con tanta passione, è dicevo, una cosa reale,

                  una cosa seria che ha prodotto una quantità di cose,nuove e

                  significative ( letture di Belli all'Argentina affollata in ogni posto,

                  convegni ed atti sul dialetto e sul costume e la tradizione, ad alto

                  livello accademico e universitario, con l'intervento di personalità
                  italiane e straniere, una rivista quadrimestrale, una invidiabile

                  notorietà nell'ambiente culturale romano e nazionale ). Queste sono,

                  del Centro Studi, le iniziative più salienti. Ce ne sono, è ovvio, tante

                  altre che per vostra fortuna non dico ma che sarebbero oggetto di

                  una conferenza specifica sull'argomento riservata ai belliani più

                  antipatici e cattivi.

                  Non c'è niente da fare, ma questa volta i luoghi comuni sono
                  azzeccati: la notorietà è importante, utile, facilita, fa gioco, fa

                  raggiungere alcuni obiettivi. L'attendibilità e la notorietà del Centro è

                  stata per esempio premiata recentemente con l'ottenimento da parte

                  del Comune di Roma, che un busto di Belli figuri nella Protomoteca

                  del Campidoglio. Come al solito Marcello, avvalendosi anche della

                  buona nomea del Centro, se ne è occupato, si è dato da fare, si è

                  impegnato come sa far lui e, sollecitamente ( in soli tre mesi, record

                  nei tempi romani capitolini ) ha concretizzato l'antico sogno dei più

                  eminenti belliani. Come non ricordare le parole che ci rivolgeva
                  Roberto Vighi al riguardo ? Se ne faceva un cruccio, un tormento,

                  una pena che il suo Belli, il nostro Belli, non stesse in Campidoglio e

                  a Marcello e a me, nuova generazione di patiti belliani,  più volte ci

                  trasmetteva questo suo dolore con l'esplicita dolcissima imposizione

                  di occuparcene e risolvere l'inconcepibile dimenticanza.

                  Forse ancor prima del Centro o parallelamente, non ricordo,

                  Marcello si è occupato anche di diffondere la conoscenza di Belli

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