Page 19 - AFA - Antologia sull'insopportabile caldo romano
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Per il gran caldo, il Tevere, in mancanza di mare è affollatissimo ed ha sùbito
cambiato fisionomia. In mancanza d’acqua nelle case si è diffusa l’abitudine di andare
a farci un bagno e dalla mattina presto si vedono centinaia e centinaia di allegri
bagnanti muniti di asciugamani, costumi da bagno e saponette che vanno verso il
fiume. I fiumaroli, un tempo unici padroni del Tevere, sono in minoranza. Infastiditi
e sufficienti si sono arroccati nei galleggianti, sperano che la baraonda finisca quanto
prima.
(Luigi Ceccarelli, Roma Alleata, Rendina Editori, Roma, 2002).
In periferia le marane sono affollatissime. In città i bagni dei ragazzini
nelle storiche e venerate fontane continuano; i piccoli poveri bagnanti,
sorpresi dagli arrabbiatissimi vigili urbani, escono impauriti fuori
dall’acqua e nudi, con i vestiti in mano, velocissimi, sono spietatamente
inseguiti nelle strade assolate.
1960-…. I hate barocco and scirocco I hate Rome !
(Dalla canzone blues Odio Roma nel programma musicale di Laura Betti
Giro a vuoto. Parole di Mario Soldati, musica di Piero Umiliani.)
Quando i vigili urbani si mettevano la divisa in bianco era il segno che
l’estate era arrivata.
Grande affollamento da “Fassi, il re del gelato” a piazza Fiume e a via
Principe Eugenio. Prime confezioni per asporto con i pezzi di ghiaccio
sintetico; a fine tavola ci si gioca mettendoci i tocchi in un bicchiere
d’acqua: fumi e rumori striduli.
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