Page 10 - Roma l'altro ieri - Piccola agenda di vita quotidiana: gli appuntamenti
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inappuntabili cortigiani, dignitari, sacerdoti ), il bar di II classe della stazione Termini, sempre gremito di
            generici e figure speciali per il cinema ( reperimento di elegantoni ed elegantone per la sequenza del
            concorso ippico, scovare virginee educande, scoprire mostri felliniani ),  il caffè Vanni, fra la Direzione
            Generale  e  il Centro di produzione  RAI,  come  ritrovo  di  ballerini  e  figuranti  per  la televisione  (  la
            formazione  di  elementi  per  un  balletto  di  gangster  e  di  marinarette,  la  ricerca  di  un  pubblico  che
            partecipi  come  si  deve  a  noiosi  programmi  televisivi  e  che  sia  capace  di  battere  le  mani  con
            convinzione, ad ogni momento. ) Ma tutti questi  caffè, improvvisamente, si trasformano in atipici e
            urlanti  uffici  di  collocamento:  gli  addetti  all'ingaggio,  già  al  momento  del  loro  ingresso,  sono
            furiosamente accerchiati da quanti anelano a ricoprire qualche ruolo, qualunque esso sia. Ad alta voce,
            quasi gridando, con pochissimo garbo, più che chiedere implorano di essere ingaggiati, al di fuori di
            ogni ragionevole scelta. Come gergo impone supplicano di essere " spuntati " vale a dire che il loro
            nome venga scritto e figuri negli elenchi degli incaricati. È il lasciapassare per una giornata di lavoro. In
            tutta  questa  confusione,  fra  spinte  e  battibecchi,  la  parola  che  si  sente  di  più  è  "Spùntame  !  ",
            "Spùntame ! ". Non mancano ingenui stratagemmi pur di riuscire all'ingaggio: davanti alla faccia stupita
            degli  addetti  vengono  frettolosamente  sussurrate  inverosimili  raccomandazioni  da  parte  di  qualche
            cardinale o di influente ministro. Succede di tutto.
                   Alla fine ha finalmente termine la caotica operazione dell'arruolamento del fabbisogno umano.
            Gli addetti,  sfiniti  ma vittoriosi,  prendono  al  volo  qualcosa al  bancone  del  bar  e  con  i  loro  elenchi
            riempiti di cognomi e nomi vanno di corsa alle sedi di produzione. Gli aspiranti, storditi e delusi, sono
            tanti. Ma cocciutamente speranzosi.. Come sempre torneranno in quel caffè per essere, chissà quando,
            ingaggiati per qualche altro conveniente cachet.























































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