Page 9 - Roma l'altro ieri - Piccola agenda di vita quotidiana: gli appuntamenti
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Galleria Colonna,Piazza S. Silvestro, Farmacia Garinei, bar dell'Opera a via Torino, bar di II
                   classe della Stazione Termini, caffè Vanni.




                   È proprio dentro la Galleria,  fra l'omonimo cinema-teatro e il caffè Berardo, che  "quelli del
            varietà" si danno appuntamento durante l'inverno. Ci vanno, ci debbono andare, con la speranza di
            essere scritturati magari anche in precarie ed improvvisate compagnie  di avanspettacolo per i cinema-
            varietà di Roma e provincia. Le attese sono lunghe, ma al coperto della Galleria fa meno freddo e c'è
            anche la sognata possibilità di bere un cappuccino caldo, offerto, beninteso, da qualcuno. Loro non
            hanno una lira e  si  vede  chiaramente  che  fanno letteralmente  la  fame.  La zona viene  cinicamente  e
            crudelmente chiamata "la riva dei bruti". Sull'argomento ci saranno dei  film. D'estate e nelle stagioni
            intermedie gli speranzosi "artisti di varietà" si ritrovano all'aperto, nella centralissima piazza S. Silvestro;
            seguitano sempre a sperare in qualche provvidenziale ingaggio. Il loro assembramento si sviluppa lungo
            tutto il lato della piazza che congiunge via della Mercede a via del Pozzetto. Proprio lì  accanto c'è la
            Farmacia  Garinei.  Quasi  ogni  giorno,  all'interno  di  questo  antico  e  severo  negozio,  fra  vendita  di
            aspirine e  improvvisi soccorsi di emergenza, si ritrova un gruppo di persone che però non ha niente a
            che fare né con l'ambiente dell'avanspettacolo né tanto meno con la farmaceutica. Anche per loro sono
            appuntamenti quotidiani di speranza. Sono tutti amici, tutti giovani, con una gran voglia di fare qualcosa
            di nuovo, proprio adesso che con la prossima e attesa Liberazione di Roma l'aria cambierà e si potranno
            intraprendere  un'infinità di  iniziative.  Queste persone,  che  diventeranno  presto personaggi  nazionali,
            sono giornalisti, disegnatori, editori, impresari: Raffaello Ferruzzi, Franco Monicelli, Italo De Tuddo,
            Furio  Scarpelli,  Michele  Majorana,  Realino  Carboni,  Remigio  Paone,  Sandro  Giovannini  e  Pietro
            Garinei.  (Quest'ultimo  è  il  proprietario  della  farmacia  e  con  Giovannini  lavora  a  Il  Littoriale  come
            giornalista  sportivo).  Le  speranze,  covate  nella  farmacia  di  piazza  S.  Silvestro,  si  avverano  proprio
            qualche giorno dopo l'arrivo degli Alleati con l'uscita di un settimanale, da loro inventato, Cantachiaro-
            Antigiornale satirico politico che, data la novità del genere e del contenuto, ottiene uno strepitoso successo.
            Ma qualche  redattore del periodico, in particolar modo  Garinei e Giovannini, ha il pallino del teatro di
            rivista. In pochissimo tempo, utilizzando gli stessi ingredienti ironici e beffardi del giornale, viene steso
            un copione ; l'editore Carboni lo sottopone all'impresario Paone che a sua volta scrittura subito Anna
            Magnani, diva del teatro leggero del momento; vengono lestamente superate alcune difficoltà con la
            censura degli Alleati e la prima di Cantachiaro avviene al Teatro Quattro Fontane l'1 settembre 1944 alle
            pomeridiane 17,30 (orario obbligato per l'ancora vigente coprifuoco). L'accoglienza è favorevolissima.
            Nasce  un  genere  teatrale  nuovo,  la  commedia  musicale  all'italiana  e  Garinei  e  Giovannini,  da  quel
            giorno, ne diventano gli incontestabili sovrani.
                   Nel 1964, i due autori che ormai gestiscono il Sistina, tempio massimo della rivista musicale,
            vogliono fare un omaggio affettuoso a "quelli del varietà": mettono loro a disposizione il famoso teatro
            per un Festival dell'avanspettacolo. Vi partecipano con  molta felicità e  naturale  senso  di rivincita quegli
            "artisti", proprio quelli che, vent'anni prima e per tanti anni gli allora giovani e speranzosi "G & G",
            dall'interno  della  farmacia  di  S.  Silvestro  vedevano  "pistare",  avanti  e  indietro,nei  loro  affamati
            appuntamenti  di  speranza.  "Quelli  del  varietà"  potranno,  finalmente,  anche  solo  per  qualche  sera,
            calcare la ribalta e salire sulla scena di un teatro inarrivabile. Il gesto di  Garinei e Giovannini resta
            comunque un significativo riconoscimento all'avanspettacolo, solida radice di ogni forma teatrale
                   I caffè e i bar rimangono sempre i posti più adatti per le attese e le speranze: non si è mai soli,c'è
            intorno un gran movimento, il tempo noioso passa più velocemente e, se possibile, si può anche bere e
            spizzicare  qualcosa.  Quando  poi  un  locale  prende  uno  specifico  e  permanente  colore  come  punto
            d'incontro tra persone di una stessa categoria ci si va con piacere, è come andare ad un circolo senza
            nessun obbligo  d'iscrizione, ci si ritrova fra colleghi, si può riuscire anche a sapere qualche  notizia su
            prossimi lavori. E poi la frequenza diventa una necessità perché è solamente in alcuni di questi luoghi
            che vengono ingaggiate le comparse per le più impensate e varie esigenze di scena. A questo punto
            molti di questi locali vengono eletti come caffè e bar della corporazione povera dello spettacolo. Ecco
            allora  il  caffè  dell'Opera  a  via  Torino,  ove  confluiscono  coristi  e  comparse  per  il  melodramma  (



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