Page 4 - Roma l'altro ieri - Piccola agenda di vita quotidiana: gli appuntamenti
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continuare le effusioni del loro contrastato amore in un' altro marciapiede in attesa di un'altra partenza
            confusi ad altri autentici viaggiatori. E via di seguito.
                    Ci sono poi alcuni posti assolutamente fuori dai risaputi cammini sentimental-amorosi romani
            che poi però, per la piega che prendono, si collocano in una categoria di vera e propria inimmaginabile
            e stupefacente violazione. E allora sono anche possibili approcci amorosi nell'antica Roma sotterranea,
            nelle sue case e sui ruderi di ville con annesse piscine ( ormai ovviamente a secco ) ma con il sempre
            presente scroscio dell'acqua di inaspettati e misteriosi fiumi, in un poco consueto freddino di sapore
            archeologico? Parrebbe di sì stando ai meticolosi ed emozionati resoconti di chi ne è stato protagonista.
            Come pure lo scambio di qualche bacio nelle sacre catacombe, alla luce traballante delle fiaccole, senza
            farsi beccare dallo sguardo severo della guida turistica, sapientemente un po' distaccati dal gruppo dei
            visitatori meditabondi e  commossi dai tremendi racconti sulle persecuzioni dei cristiani.
                 Una volta che si comincia a scherzare coi santi, non c'è più nulla di sacro. Si folleggia anche coi
            fanti: Enrico Sturani recensendo il libro di Francesco Apolloni ( Passo e chiudo, diario di un giovane violento,
            Minimum Fax, 1997 ) scrive: " Per Apolloni il Vittoriano è il luogo ideale per portarci le ragazze di
            notte;  queste  infatti,  vuoi  per  l'emozione  dei  panorami  mozzafiato  sulle  luci  della  città,  vuoi  per  la
            trasgressione di valori e simboli, vuoi per l'idea del rischio, insomma, alla fine ci stanno; certo, prima, ci
            si devono sorbire i 120 gradini della scalinata che sale a Santa Maria d'Ara Coeli, e c'è da scavalcare l'alto
            cancello con spuntoni sulla sinistra; ma poi si è  presto sotto la colonnata e, da sotto, nessuno ti vede;
            quanto ai militari di picchetto, anche se sentono gridare, sono tenuti alla consegna dell'Attenti ".
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                   APPUNTAMENTI DI DEVOZIONE


                   Santuario del Divino Amore, Chiesa di S. Eusebio a piazza Vittorio.



                   L'appuntamento è di notte, quasi ogni sabato, verso le 11, sotto la stele di Axum, all'inizio della
            Passeggiata  Archeologica.  Da  qui  si  forma  un  povero  e  pittoresco  pellegrinaggio,  a  piedi,  per  il
            Santuario del Divino Amore, a Castel di Leva, lungo l'Ardeatina. Buio intorno, fiaccole accese, facce
            peste  per  la  fatica  del  giorno  di  lavoro  trascorso  ma  spavaldamente  pronte  ad  affrontare  la  lunga
            camminata.  Inizio ad alta voce di  orazioni    in comune,  atmosfera  medioevale.  Per  arrivarci bisogna
            percorrere una ventina di chilometri e ci si giunge verso le cinque della mattina dopo, sfiniti ma gonfi di
            fede e raggianti per l'impresa mariana compiuta. La devozione popolare ha vinto la sua scommessa.
            L'attaccamento dei romani verso l' affresco della Madonna miracolosa, custodito in questo luogo sacro,
            è  tutt'ora  molto  forte  ;  per  tutto  l'anno  si  svolgono  anche  più  veloci  e  comodi  pellegrinaggi  di
            consistenti gruppi di fedeli con attrezzati e confortevoli pulman. Al Santuario c'è anche una stazione
            ferroviaria per chi viene da molto più lontano. La tradizione di fede e di popolaresca religiosità per il
            Divino Amore si è, per forza di cose, ammodernata e resa agevole  ai tempi attuali: efficienti servizi
            igienici  come  alle  terme  di  Fiuggi,  telefoni  pubblici,  stazione  dei  carabinieri,  ufficio  postale,
            distribuzione  di  volantini  ed  opuscoli  d'informazione  religiosa,  bar  e  posti  di  ristoro,  una  casa  del
            pellegrino, aule per tenere giornate di studio e per esercizi spirituali,  Tutto bene, tutto opportuno e
            giusto, ci mancherebbe altro. È un perfetto Santuario-balocco che risente, ovviamente, del consumismo
            che ci avvolge in ogni direzione.
                   Niente  a  che  vedere  con  quella  terra  deserta  che  era  allora  la  Campagna  Romana,  popolata
            soltanto da qualche pastore, da belanti greggi di pecore sorvegliati da feroci cani. Da pastore, appunto.
            Sono proprio queste ringhiose bestie che danno origine al miracolo della Madonna del Divino Amore,
            alla successiva edificazione del Santuario, ai pellegrinaggi, alle indulgenze plenarie per chi vi si reca, alla
            commossa devozione popolare che d'allora si è manifestata. Accade infatti, alla metà del Settecento, che



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