Page 3 - Roma l'altro ieri - Piccola agenda di vita quotidiana: gli appuntamenti
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fascino.  Non  c'è  bisogno  di  stare  sul  Bosforo  al momento  del  mitico  tramonto  o  di  partecipare  al
            grande spettacolo delle cascate del Niagara per sentirsi felici accanto ad un'altra persona. Dipende dalle
            situazioni. E, quel che più conta, che le persone siano fatte una per l'altra, pronte ad affrontare la felicità
            e ad esserne consapevoli. Dovunque si trovino.
                   Roma comunque abbonda di posti che certamente si prestano all'appuntamento e che male non
            fanno alla susseguente crescita del rapporto più intimo diventando esemplari luoghi trainanti. Ci sono,
            non  scritti  ma  quasi  sempre  molto  seguiti,  alcuni  itinerari  d'amore.  Piccoli  immaginari  baedeker
            d'applicare a seconda dei casi e delle circostanze.
                   Per i ragazzi del ginnasio  un bellincontro è, di mattina, al Giardino del Lago di Villa Borghese:
            molte panchine, balie con ragazzini, palloncini colorati, un chiosco per prendere qualcosa ( come fanno
            i grandi );  si sente  intorno  il suono  di  alcune  chitarre  che  vengono  strimpellate  da  altri  ragazzi  che,
            organizzatissimi,  le  hanno  portate  da  casa.  Anche  questi  non  sono  andati  a  scuola.  Meglio  non
            immischiarsi con  loro ma seguitare  a parlare  di  speranze  e piccoli  problemi  personali   e  di massimi
            sistemi sulla panchina, con accanto un pensionato alla lettura del quotidiano del mattino. Desiderio di
            baciarsi, castamente, ma occhio ai vigili urbani, non è il caso di azzardare, non se ne fa niente. Se c'è
            qualche soldo, si prende in affitto una delle poco rassicuranti barchette per un romanticissimo giro del
            Lago.  Ci  si  sente  protagonisti  di  un'appassionata  vicenda  d'amore.  Alla  fine,  grande  gioia  per  aver
            concordato un prossimo appuntamento in un qualche più riservato cinematografo.
                   Con persone straniere, o anche forestiere, sono sempre di grande effetto i soliti  sfruttatissimi e
            cartolineschi scenari di piazza Navona, di Fontana di Trevi, di Trinità dei Monti e della Casina Valadier.
            Ciascuno di questi posti è comunque uno stupendo  spettacolo e gli ordinari e stereotipati paesaggi
            incoraggiano  e  vanno  benissimo.  Poi,  proprio  per  fare  un  figurone,  ci  può  essere  un'astuta  quanto
            costosissima cena nei prestigiosi ristoranti vicini; oppure, più disinvoltamente, un'assaggio di rinomati
            piatti  romaneschi  in  alcuni  locali  caratteristici.  Più  di  maniera  sono,  meglio  è.  Qui,  per  la  migliore
            riuscita della serata, se non si ha troppa vergogna si può anche cantare qualche stornello insieme agli
            immancabili posteggiatori che assediano i tavoli. In questo caso assicurarsi, in ogni modo, che nei pressi
            non ci siano amici o conoscenti pronti, alla visione della scena, a spiccare ricatti senza fine.
                   Per gli incontri sofisticati e per gente dal palato fine ci sono percorsi romani meno calpestati,
            più  ricercati,  meno  affollati:  si  può,  per  esempio,    cominciare  con    un  tè  da  Babington,  poi,
            tranquillamente, fare una tenerissima sosta a piazza dei Cavalieri di Malta. A questo punto, già un po'
            più caricati, si potrà andare sull'Appia Antica e sui prati limitrofi ed assistere ad uno di quei tramonti
            carezzati da una luce struggente tale da spaccare il cuore. Dopo, un'appassionata salita al Gianicolo da
            dove,  in  estasi,  poter  godere  insieme  la  visione  notturna  di  Roma  dal  Tempietto  del  Bramante.  La
            raffinata sequenza può splendidamente concludersi in una casa, in un'albergo, o in una pensione dove
            dalle finestre si vedano sfondi romani importanti e indimenticabili. Sarà un risveglio, a luce piena, di
            rara bellezza.
                   Per le  situazioni "prese  al volo" và bene  ogni posto. Dipende ovviamente  in  quale  punto di
            Roma ci si trovi in quel momento. La città è fortunatamente  piena di ville comunali a disposizione
            degli sbrigativi amanti ( Ada, Aldobrandini, Borghese, Celimontana, Doria Pamphili, Gianicolo, Sciarra
            ); sono ville famose, storiche e solenni ma anche ospitali come, in forma più ridotta, la grande quantità
            di giardinetti rionali sparsi un po' dovunque. Molto suggestivo e consigliabile rimane il clivo di Rocca
            Savella  che  si  arrampica  dal  lungotevere  Aventino  al  Giardino  degli  aranci.  La  strada,  ormai  più
            poeticamente chiamata la "salita degli innamorati", è una via discreta, senza abitazioni, solo lunghe mura
            rivestite di erba selvaggia, i lampioni quasi sempre spenti ( le lampadine sono state rotte da precise e
            sapienti selciate nonostante le gabbiette di protezione ), molte panchine, e per di più, un panorama di
            Roma a disposizione, magnifico e galeotto. L'incontro può terminare sotto il portone di casa per un
            ultimo struggente bacio prima di lasciarsi.
                   Un po' fuori moda -  ma la situazione rimane sempre strepitosamente deliziosa - è quella degli
            appuntamenti  alla  stazione  Termini  tra  gli  infelici  fidanzati  creati  da  Achille  Campanile  (  Ma  cos'è
            quest'amore?, Milano, 1927 ) che sono costretti a scambiarsi baci e abbracci solamente quando i treni
            stanno per partire, mischiandosi nel rituale degli addii dei viaggiatori. Ma nessuno dei due monta in
            carrozza.  La  loro  partenza  non  avverrà  mai,  è  solo  un  pretesto  perché  possano,  a  treno  partito,



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