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teatrale e inedito: niente barzellette né declamazione di versi strappacuore; né
tanto meno capitava, in quest'occasione, di poter assistere allo spettacolaccio di
quei dialoghi-battibecchi, più o meno preparati, urlati e scurrili, tra platea e
palcoscenico che avvenivano spesso nei teatrini romaneschi. Era invece,
questa, una conversazione fra amici che, insieme, si trovavano costretti, loro
malgrado, ad affrontare i disagi e le preoccupazioni della guerra, una guerra in
città. Insomma un melanconico commento ai fatti del giorno: i temi
predominanti non potevano che essere, ovviamente, la borsanera, il freddo
senza riscaldamento, l'oscuramento, l'allarme aereo e altre tristezze. Appunto
su tutte queste tristezze, e qui veniva fuori tutta la bonomia e l'antico
buonsenso romano, Fabrizi riusciva ad inserire una tale carica di umanità che
attraverso una lucidissima ed equilibrata forza comica di frasi e di situazioni,
stravolgeva l'amara realtà quotidiana. Lo spettacolo finiva proprio
intenzionalmente in canzoncina per rallegrare, fin che possibile, la grama
situazione quotidiana con il notissimo Ciavete fatto caso Ciavete fatto caso che con
l'oscuramento,/ se non ci sta la luna, / batti il muso ogni momento? / Se non ciavete ancora
fatto caso, fatece caso ch'è proprio così! Se a volte una strofetta fa ridere beato/ io resto sempre
serio perché il riso è razionato. Ciavete fatto caso che come s'è fatto caso/ alla luna
quest'anno nun s'era mai fatto caso? Ciavete fatto caso che mormora la gente: "Perfino li
cocommeri nun sanno più de gnente? Per l'olio e la pancetta ognuno ha la razione/ perché
non razioniamo pur Fabrizi che ha il pancione?
E tante altre considerazioni, sempiterne, anche oggi, in tempi più tranquilli:
Ciavete fatto caso che mentre vi lavate i denti, svitate il cappuccio del tubetto del dentifricio,
pensate sempre: "Se mi casca er tappetto dentro al lavandino come lo riprendo? Ciavete fatto
caso si quanto ce se gode/ quanno ve grattate proprio nel punto indò ve rode? Si er latte lo
guardate pe' bolle ce vo' un'ora/ ma appena ve vortate ve va subbito de fora? Pare che le
argute e sottili osservazioni di Ciavete fatto caso? piacquero molto al Papa Pio XII
tanto che affermò: "È la Divina Commedia della comicità."
Poi i tre film, girati uno appresso all'altro, Avanti, c'è posto…, Campo de'
Fiori, L'ultima carrozzella, tutti, dal principio alla fine, assolutamente romani e
nello spirito di Roma, la Roma di Aldo Fabrizi. Sono opere molto rilevanti per
l'avvio del neo-realismo, non ancora etichettato, che c'è in ognuno. Dopo
queste tre prime esperienze cinematografiche, Fabrizi diventa subito interprete
di sicuro spessore e di celebrata popolarità. A tal riguardo tutti sono a
conoscenza delle fasi e dello sviluppo della sua lunga carriera cinematografica
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