Page 15 - Il mito popolare di Cola Di Rienzo
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per la maggior parte per illustrare libri scolastici e volumi di larga diffusione. "Cola di Rienzo
spiega al popolo i quadri simbolici" e "Cola di Rienzo sul Campidoglio" sono i temi delle
illustrazioni di Lodovico Pogliaghi che figurano nella pubblicazione Il Rinascimento e le
Signorie italiane di Francesco Bertolini, Treves, Milano, 1897. "Cola di Rienzo arringa il
popolo" è, viceversa, il disegno di Tancredi Scarpelli che appare nel testo scolastico Storia
d'Italia dalla fondazione di Roma ai giorni nostri di Paolo Giudici, Nerbini, Firenze, 1941.
Forse le vere sembianze di Cola non le vedremo mai. Ce le dà, però, non dipinte, ma
scritte, come se le vedessimo, la Cronica che dal "bell'omo" dei primi tempi arriva alla
brutale descrizione del suo disfacimento: "Anco era deventato gruosso sterminatamente.
Aveva una ventresca tonna, tiomfale a muodo de uno abbate asiano. Tutto era pieno de
carni lucienti como pagone, roscio, varva longa ... Aveva li uocchi bianchi: tratto tratto se'lli
arrosciavano como sangue." Insomma, da Nicola il magro a Cola il grasso.
Letteratura popolare.
Si, letteratura popolare, e solo questa. Non quella vera: narrativa, poesia, romanzo
storico, generi che non sono di mia competenza. Quindi niente Bulwer Litton, d'Annunzio,
scrittori cechi, polacchi e russi dai nomi che non riesco a pronunciare. Non accennerò,
altresì, alle tante derivazioni musicali e drammatiche di Wagner, Cossa, Kaschperov.
Cercherò di presentare quelle opere, che con la pittura storica, i monumentini, i comizi
ardenti e improvvisati e forse qualche discussione o litigata all'osteria, o in attesa
dell'omnibus, hanno irrobustito il mito popolare, appunto, di Cola di Rienzo.
I romanzi a dispense sono i veicoli ideali per ottenere un rapido consenso di lettori
avidi di sapere cose che fino alla solita Breccia di Porta Pia non avevano avuto la possibilità
di conoscere (se poi non sanno leggere, ci sono allusive e chiare illustrazioni che spiegano
tutto). Il re di quelle pubblicazioni a Roma, è un abile ed astuto editore, Edoardo Perino
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(1845-1895) proveniente da Torino e da Firenze a seguito degli italiani . Proprio nel
settembre del '70 apre un ufficetto a piazza Colonna, angolo via del Corso, a Palazzo
Ferrajoli (l'attuale negozio Benetton). Si chiama, vagamente, "Agenzia Giornalistica"; poi si
trasferisce a via del Lavatore. Mette su una tipografia e comincia a stampare dispense ad un
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Gran parte delle notizie riportate su Perino e la sua casa
editrice sono tratte da: Umberto Vichi, Eduardo Perino, Roma,
Alma Roma, 1967.
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