Page 16 - Il mito popolare di Cola Di Rienzo
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prezzo economico, ottenendo un immediato successo. Oltre alla divulgazione di romanzi a
grande diffusione, le sue pubblicazioni toccano temi e argomenti di presa locale e di
tradizione romana, per esempio i testi delle canzoni della Festa di San Giovanni, varie poesie
e prose romanesche (Belli, tra i primi, viene diffuso con grande favore, poi anche
Gianquinto, Zanazzo, Sabatini). Diventa anche l'editore di Rugantino, il periodico dialettale
romanesco. Tutti i titoli di Perino, in special modo i romanzi, detti i "romanzacci" e i
racconti storici, entrambi sempre vistosamente illustrati, presentano una costante vena
liberal-democratica-unitaria che oltre a costituire una novità editoriale incontra anche il gusto
del pubblico.
Si tratta, in definitiva, di 1100 titoli, esclusi i periodici, stampati tra il 1876 e il 1895.
Sono tanti, ma il fatto più rilevante è che è nata un'editoria nuova e di grande popolarità
nella quale, fatto strano, la figura di Cola di Rienzo non s'inserisce pienamente.
Ma come, il tribuno che per primo si è opposto e ha lottato contro il governo dei
preti, il personaggio che tutti riconoscono essere l'Alfiere della libertà e che, finalmente,
simboleggia oggi il governo laico e popolare non rientra nei programmi e nella linea
editoriale della Perino? Ma evidentemente Cola non è un supereroe, il suo mito è tutto o in
parte ancora da costruire, è una figura che ancora fa discutere, non è da dispense come
Garibaldi, Ciceruacchio, Giordano Bruno, pieni di carisma, di grande popolarità, indemolibili
e inconfutabili. Però, ci mancherebbe altro, gli si deve rispetto e riguardo anche perché gran
parte della classe politica lo porta in palmo di mano. Ma di lui è bene che venga considerata
solamente la parte "seria", ovvero il suo pensiero attuato nel breve momento, nel 1347, della
sua fortuna di tribuno (ah, se si fosse fermato al '47!) il disegno politico avveniristico di unità
italiana, il richiamo continuo alla romanità, il buon governo, la giustizia, la pace sociale. Tutti
concetti di grande nobiltà ma molto difficili da introdurre nel clima focoso e passionale delle
edizioni Perino. Verrà, ovvia-mente, presentata la parte buona ed edificante della sua vita,
quella pulita, la facciata esemplare della sua medaglia. Niente vita agitata, poco sangue,
nessuna crapula, ambizioni inesistenti, parecchie delusioni, molte mortifica-zioni, molti
nemici, incredibile sfortune, ingenuità conti-nua, tradimenti implacabili e definitivi. E'
l'ideazione dell'"immaginetta" di Cola di Rienzo, di scarso interesse e di quasi nessuna presa
popolare. Comunque, non può, Cola, non essere presente nella Perino: viene ospitato nel
salotto buono della pur sempre popolare casa editrice.
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