Page 7 - Quando il voto era una novità
P. 7
6
elezioni. Un teatro dell'Assurdo. Insomma, s'ignoravano quelle regole che
costituiscono lo stile politico dei Paesi ad alta e collaudata democrazia. Nei
capannelli romani veniva fuori quasi sempre la sguaiataggine dei cinemetti
d'avanspettacolo, delle riunioni di boxe, delle partite di calcio. Veniva ridicolizzata
ogni cosa: uomini politici, partiti e i loro programmi erano motivo di scherno e di
buffoneria. In tanta grossolanità chi soffriva di più erano i poveri agit-prop (agitatori
politici propagandisti del PCI) e gli agit-pret (termine scherzoso per i sostenitori della
DC) mandati lì apposta per regolare le discussioni e far opera di propaganda. Con
eroico slancio e con grande coraggio, tutti carini e pulitini come fossero i primi di
una classe di discoli sfacciati e ridanciani, intervenivano seriosamente nelle agitate e
pittoresche discussioni, ormai a ruota libera, cercando di riportare serietà
nell'assembramento. Peggio. Le parole ricercate e talvolta incomprensibili, gli inviti a
ragionare, i principi ideologici e le severe enunciazioni dei partiti procuravano
maggiormente i più grevi frizzi e le più colorite battutacce. Ognuno diceva la sua,
senza nessun ritegno. Anche i poveri propagandisti si difendevano rispondendo per
le rime, e quello che doveva essere un dibattito di vita democratica, in tanta
confusione, diventava una litigata da tram o fra lavandare.
Quando i guastatori dei capannelli, ebbri, soddisfatti e stanchi delle loro
bravate, si allontanavano per andare a giocare nei loro biliardi, erano solo i curiosi e
i perditempo che assistevano ad una rappresentazione un po' più composta tra gli
esperti in dibattiti, comandati anche loro quasi sempre dai partiti. Cosicché questi
comizi volanti, senza gli impietosi guastatori, erano una forma di politica spettacolo
che anticipava in qualche modo i battibecchi televisivi di oggi e ripetevano anche,
inconsapevolmente, schemi dell'antica Commedia dell'Arte. I protagonisti, che
improvvisavano su canovacci già un poco logori, non erano mai conosciuti per
nome e cognome ma per soprannome, come le antiche Maschere, appunto. Fra
loro, indimenticabili, il Professore e il Monsignore, ovviamente democristiane e la Coppia
rossa e Tabula rasa, tutte e due comuniste.
6