Page 43 - Genta a Roma
P. 43
chi veramente è il famoso "Generale". Thomeguez, offesissimo, insiste per duellare con tutti i
crismi della serietà: verrà accontentato, e sconfitto, da un abile spadaccino napoletano, il tenente
Enrico Casella. E così anche Luigi Guidi si vedrà attribuire una vena, se pur grottesca, di
passione patriottica.
Nonostante tanti scherzi il carnevale romano sta morendo. Muore anche, nel 1901, il
creatore del "Generale Mannaggia La Rocca" che lo aveva ravvivato nei suoi ultimi sussulti
popolari. La sua maschera però rimane e, almeno per qualche tempo, si tramanda. I successori
però, i nuovi "generali", sono tutt’altra cosa: privi del suo autentico entusiasmo creativo, vanno
cercando solo una piccola notorietà e qualche quattrino. La maschera del "Generale" piano piano
si sgonfia fino a dissolversi: niente più somaro, niente più pittoresco e sbrindellato seguito, solo
qualche scalcagnata ed inascoltata declamazione di versi romaneschi nei pubblici locali e nei
veglioni.
La buriana carnevalesca del Corso non c’è più. Le feste si sono spostate nei quartieri di
Roma Capitale dove gli irriducibili vanno a divertirsi sotto i padiglioni improvvisati e nei teatri in
cui si svolgono i festival diurni e notturni: al "Politeama Nazionale" in via Goito, all’"Eldorado"
in via Genova, all’"Acquario" in piazza Manfredo Fanti, al "Circo Reale" ai Prati di Castello, al
"Teatro Nuovo" in via Umbria. Come in qualsiasi festa di una qualsiasi altra città, fra stelle filanti,
coriandoli e lingue di Menelik, senza più "mazzettacci" di fiori e "moccoletti", appaiono
tristemente gli emuli del "Generale Mannaggia La Rocca": un tal Arcangelo Lombardi, sarto, e
Luigi Petrangeli, cantoniere stradale; quest’ultimo, ha lo stesso nome, Luigi, di Guidi, ma non ha,
come "Generale Mannaggia La Rocca" la stessa genialità folle del suo predecessore. Ecco le
povere parole stampate nel retro di una cartolina postale che distribuisce in occasione degli ultimi
malinconici veglioni dl Novecento:
Io che amo tanto er popolo de Roma
che ogni anno a carnevale qui se trova
passo er tempo con loro in allegria
e che pé fallo divertì me c’è rigiro co' la testa mia.
Perché ognuno me possa sempre ricordà
Na 'fotografia su una cartolina
je vojo regalà.
L’augurio che il gen. Mannaggia La Rocca
ve po' fa
è quello de stà allegri, ballà
cantà, beve e magnà.
Augura buone feste e buon carnevale
a tutti il Generale Mannaggia La Rocca.
Firmato LUIGI PETRANGELI
Premiato con Medaglia d’Argento dall’anno 1901- al 1922.
Il carnevale romano è davvero finito.
42