Page 50 - Genta a Roma
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MISTER O.K. (Raymond de Soney) Tuffatore di Capodanno
(1899-1988)
Nato in Belgio è a Roma dagli anni ‘50. Fotografo, caricaturista e pittore, il suo nome
d’arte è Rig. Dicono anche che sia stato ingegnere e che abbia esercitato per qualche tempo a
Parigi. Certamente la sua grande passione è l’acqua, quella dei fiumi. Non fuma, non beve, non
mangia carne, non fa tardi la sera. Invece nuota tutti i giorni, per ore e ore e mangia quasi
esclusivamente frutti di mare: è per questo – dice – che si sente sempre giovane e scattante. Il
battesimo di Raymond non è avvenuto nelle acque del Giordano ma in quelle della Senna, a
Parigi, quando, divorato dalla febbre "spagnola", salta giù dal letto e va a partecipare ad una gara
di nuoto. E guarisce.
A Roma si butta a Tevere ad ogni ora, pure quando l’acqua è gelida. Dopo la nuotata i
normali gli chiedono se senta freddo. Risponde che sta benissimo, anzi, con la parlata degli
stranieri a Roma assicura:”È tutto O.K. ". Per questo "Mister O.K." non glielo leva più nessuno.
È un fiumarolo per tutte le stagioni, anzi, esibizionista com’è, il suo numero acquatico più
spettacoloso avviene fuori stagione, con un freddo cane, quando si tuffa nel Tevere dalla spalletta
di ponte Cavour a mezzogiorno di ogni primo gennaio. Visto che siamo sotto le feste, Mister
O.K., in segno di ingenua allegria, è vestito come un clown con le gonfie brache colorate e un
cilindro nero. Giunto al parapetto del ponte, con mossa da prestigiatore getta in terra il lucido
copricapo, cala civettuolamente le brache e rimane in slip, il corpo lucido di grasso. Sale sulla
spalletta e, dopo ampi e solenni gesti, si lancia nel fiume. La sua riemersione è accompagnata da
una selva di applausi del pubblico che assiste, incuriosito e divertito, sul ponte e sui muraglioni
dei lungotevere. È il festeggiamento che il bizzarro tuffatore rivolge all’anno nuovo. Una replica
la tiene sette giorni dopo, l’8 gennaio, data del suo compleanno. Stessi preliminari, stesse
cerimonie, tutto uguale, meno spettatori: le feste sono finite.
La cosa che impressiona di più è il fatto che Mister O.K. non è più un ragazzino, e si
vede, è quello che si dice un vecchio, anche se buffo e simpatico. Eppure i suoi tuffi sono perfetti
come quelli dei campioni che appaiono alla televisione durante le Olimpiadi.
A Roma, con la tradizione del tuffo di Capodanno Mister O.K. diventa popolare e noto,
qualcosa tra il personaggio e la macchietta. Chi però lo conosce meglio sono quelli che
frequentano Tevere e vi fanno attività sportiva nei circoli e sui galleggianti. Il belga, ormai molto
romanizzato, lancia sfide, agogna gare, sogna record, escogita imprese spericolate. Il suo
temperamento, ingombrante e fregnacciaro, alla fine lo porta ad essere appena sopportato da quei
paraculi nati che sono i fiumaroli: nessuno gli dà più retta, nessuno accetta le sue sfide, né vuol
gareggiare con quel vecchio matto, tantomeno intraprendere con lui temerarie avventure
nell’acqua. La maggioranza di loro vuole prendere paciosamente la tintarella. Mister O.K. non si
scoraggia, anzi, intensifica gli allenamenti (per rinfonzarsi il fiato sta per sei ore al giorno, come
subacqueo, sotto il pontile di Ostia a prendere le cozze).
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