Page 59 - Genta a Roma
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REMO                                                               Elefantino sfortunato
            (1950 – 1952)





                   Pesava 125 chili ed era alto 99 cm. Appena nato stava già in piedi e aveva preso la prima
            poppata: tre litri. Era Remo, secondogenito di Romeo e Giulietta, gli elefanti dello Zoo di Roma.
            Grandi aspettative si nutrivano per il suo futuro perché finalmente era arrivato l’erede maschio,
            quello  che  si  sperava  sarebbe  stato  il  capostipite  di  una  dinastia  romana  di  elefanti.  Speranza

            andata a male molto presto a causa di una brutta gastrite che se lo portò via a meno di due anni
            di vita.
                   Peccato che  da  noi  fosse  in  vigore  la legge  salica  perché  la  primogenita,  Roma,  sarebbe
            stata molto adatta a regnare: fu persino scelta come protagonista del film Buongiorno elefante (1952)

            di Gianni Franciolini con interpreti umani Vittorio De Sica e Maria Mercader.
                   Il  veterano  del  Giardino  Zoologico  era  però  Toto,  ahimé  forzatamente  single.  Niente
            mollezze  asiatiche,  come  quelle  di  Romeo  e  Giulietta,  in  lui:  Toto  era  africano,  enorme,
            fortissimo, pluriomicida.  Aveva  ammazzato, da  autentico  razzista,  l’elefantina cingalese  Minnie;
            con un colpo di natica aveva poi ucciso il suo veterinario, il dr. Canessa; qualche anno dopo, non
            contento,  fece  fuori  anche  il  suo  custode,  il  sig.  Calavalle.  E  pensare  che  proprio  il  povero

            Calavalle,  talvolta,  di  mattina,  lo  faceva  uscire  dal  recinto  accompagnandolo  al  ristorante  del
            Giardino Zoologico per fargli assaggiare i cornetti caldi.
                   L’ingratitudine non è soltanto umana.












































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