Page 66 - Genta a Roma
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ROBBERTO Povero cieco
Nell’immediato dopoguerra, fino alla metà degli anni ‘50, un giovane cieco sostava spesso
a Largo di Torre Argentina. Chiedeva la carità.
Fra la curiosità dei passanti leggeva ad alta voce servendosi, ovviamente, del metodo
Braille. La malinconica immagine ispirò a Francesco Possenti questa poesia:
ROBBERTO
L’avete visto a sede' all’Argentina
co' un libbro aperto sopra a li ginocchi?
È un poro ceco che, da la matina,
sta a legge' come si ciavesse l’occhi.
La gente che se ferma spesso a crocchi
a sentillo co' quella calatina
e a guardaje le deta che strufina
su le righe, je lassa li bajocchi.
De questo solo campa 'sto cechetto
E sta contento e ride spensierato,
ringrazianno così Dio benedetto
che, poverello fra li poverelli,
j'ha levato la vista; ma j'ha dato
dieci pupille su li polpastrelli.
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