Page 68 - Genta a Roma
P. 68

Come su tanti barboni anche su Romoletto sono circolate leggende e favole: naturalmente
            sarebbe  figlio  di  un  ricco  commerciante,  con  una  bella  e  confortevole  dimora,  divenuto

            vagabondo per consapevole scelta; come al solito avrebbe rifiutato ogni aiuto dalla famiglia, che
            gli prometteva tutto purché ritornasse.
                   Parrebbe  vera  la  storia  che  in  periodo  di  occupazione  tedesca,  quando  mangiare  era
            diventato veramente un problema, come  in una nuova Corte dei Miracoli, spartisse  la sera con
            una schiera di affamati il pane che la sua astuzia e la sua popolarità gli facevano trovare.
                   È,  invece,  verissimo,  che  il  poveretto  fu  trovato  morto  su  un  gradino  del  "Russicum",

            vicino S. Maria Maggiore, attorniato dai suoi barattoli.
                   È,  infine,  anche ovvio che  una figura come questa del povero  disegnatore  di  madonne-
            epilettico-con barattoli al seguito, abbia stimolato la vena poetica romanesca: ecco due terzine di
            Amilcare Pettinelli:


                                         Povero Romoletto che destino!
                                         Povero monticiano vagabondo!
                                         Chi c’era all’urtim’ora a te vicino?


                                         E chi t’ha dato l’urtimo conforto?
                                         Sortanto li barattoli der tonno
                                         T’hanno fatto la veja doppo morto.


















































                                                           67
   63   64   65   66   67   68   69   70   71   72   73