Page 81 - Genta a Roma
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Gli  affari  hanno  preso  una  buona  piega  e  nella  famiglia  arriva  il  benessere:  il  "sor
            Romolo" ricorderà per tutta la vita l’emozione con cui riscuote le prime centomila lire dalle casse

            comunali. Con la moglie, la "sora Elvira", si permettono di acquistare una carrozza e, alla prima
            uscita,  non nasconderanno  di provare  un senso  di  imbarazzo  come  di  una  cosa  per  loro fuori
            posto. Intanto la famiglia cresce e nascono tre figli.
                   Nel 1913  Vaselli  è tra  i  firmatari  della costituzione  dell’"Associazione  tra  i  romani" che
            raggruppa esclusivamente i nati a Roma da genitori romani: il sodalizio ha, come presupposti, la
            difesa  della  città,  la  sua  espansione,  lo  sviluppo  industriale  e  commerciale,  la  cura  della  fascia

            agricola  che  la  contorna,  la  sistemazione  della  viabilità  sconnessa  e  deficiente,  la  risoluzione
            dell’annosa  crisi  degli  alloggi;  non  per  ultimo  propugna  l’inserimento  dei  "romani  de  Roma"
            nell’amministrazione cittadina. Insomma Roma ai romani, nel nome di Roma in un programma
            che corrisponde esattamente alle mire imprenditoriali di Romolo Vaselli.

                   Dopo la  guerra, riprende  in grande  l’ascesa dell’impresa Vaselli ormai  specializzata nella
            costruzione  di  strade  a  Roma  e  in  tutto  il  Paese.  Viene  eletto  nel  Consiglio  della  Camera  di
            Commercio  di  Roma  dove  ha  modo  di  conoscere  finanzieri  e  industriali.  Cambia  anche  casa
            andando  ad  abitarne  una  più  adeguata  al  suo  nuovo  stato  sociale:  a  palazzo  Spinola  in  piazza
            Campitelli.  È  qui,  però,  che  lo  coglie  il  primo  grande  dolore  della  sua  vita:  la  perdita  del
            terzogenito, Dino, di 13 anni, vittima della spagnola. Ora il piccolo riposa con il padre, la madre

            ed altri familiari Vaselli in una piccola cappella nella chiesa di S. Maria in Campitelli, inconsueta
            sistemazione mortuaria a evidente riconoscimento delle autorità ecclesiastiche verso la generosità
            del capofamiglia, che durante la sua  vita ha contribuito materialmente alla fondazione di opere
            assistenziali come la costruzione e il mantenimento di un asilo nido a Roma intitolato alla moglie
            Elvira e al figlio Dino, gestito dalle suore Calasanziane.

                   Il remuneratissimo  appalto riguardante  il  sevizio  di  Nettezza  Urbana,  affidatogli  nel '23
            dall’Amministrazione capitolina, gli porta anche qualche guaio. Saranno tutti quegli operai, tutti
            quei  camion,  tutte  quelle  scritte  con  la  dicitura  "Impresa  Vaselli"  che  invadono  la  città...
            Cominciano  a  circolare  voci…Cominciano  a  circolare  voci,  che  via  via  si  consolidano,  di
            favoritismi, di bustarelle,  di  imbrogli,  su  Vaselli  corruttore  e su  Filippo Cremonesi,  corrotto, il

            regio commissario al municipio di Roma che ha firmato l’appalto e che da "Pippo nostro" diventa
            presto  nella  bocca  della  gente  "Pippo  pappa".  Vaselli  non  dà  seguito  alle  insinuazioni  che
            appaiono anche sulla stampa; né ne darà in futuro a tante altre accuse cheo colpiranno nel corso
            della sua esistenza: la sua strategia è la pazienza: tanto poi tutto si placa e "lo scandalo dura tre
            giorni". Comunque al "sor Romolo"arrivano le prime frecciate. Lo chiamano "er burino arifatto",

            "er  pescecane":  anche  se  sono  solo  invettive,  tipo  i  fischi  ai  funerali  dei  ricchi  nell’Ottocento
            romano,  sono  un  segno  della  disapprovazione  popolare.  Naturalmente  tutto  si  placa.  I  Vaselli
            cambiano  ancora  abitazione,  e  in  meglio:  vanno  a  piazza  del  Parlamento,  nel  cuore  della  città
            moderna e politica.
                   Molto sta cambiando, molto e a vantaggio del "sor Romolo". C’è un solo partito politico,
            è  quello  fascista:  Vaselli  si  allinea,  e  un  mese  dopo  la  marcia  su  Roma  si  dimette  dal  Partito

            Repubblicano Italiano per cui aveva nutrito simpatie giovanili.


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