Page 76 - Genta a Roma
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abbienti cercano di aiutarla nelle sue disavventure giudiziarie ed economiche, se non lo sono, le
offrono almeno un po' di conforto. Alla prima categoria (amici influenti e abbienti) apparteneva
sicuramente Arnoldo Mondadori, cui la Tomei indirizzò due brevi composizioni recentemente
pubblicate da Ornella Moroni.
Versi, invece, più amari e dolorosi per chi ha deluso, per chi ha promesso e non ha
mantenuto. Eccone un esempio: il sonetto Io, povera Crista.
È bello tante vorte a lottà sola
si tu ciai ‘na santa causa ner core,
è bello dì che lotti per amore,
perché ce sta un traguardo che consola.
Me paro, ormai ‘na bestia a la tajola
che finarmente strilla dar dolore
e se io prego l’ommini d’onore
nun vojo ‘na promessa che poi vola.
Lo stemma mio cià un basto cor bastone,
so' stracca de sonà sta gran campana
che nun risveja mai certe persone.
Faccio raccorta de parole bone
e a furia de pijà sta tramontana
me so' gonfiata come er cuppolone.
Povera Crista davvero Rosa Tomei. La sua "lotta per amore" non servì. Costretta a lasciare la
casa del poeta e a vederne la dispersione degli arredi e dei cimelii, il suo cuore si spezzò,
letteralmente. Colpita da paralisi, ospite girovaga di amici generosi, morì appena cinquantenne.
All’ospedale.
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