Page 82 - Genta a Roma
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Sta nascendo la Roma di Mussolini e l’Impresa Vaselli, moderna e organizzata, è in prima
linea per le demolizioni e le successive sistemazioni dei vecchi rioni. La ditta è famosa soprattutto
per la celerità: nel 1930, in 18 giorni, viene eseguita, con la demolizione delle casette sovrastanti il
Carcere Mamertino, la via d’accesso dai Fori al Campidoglio in occasione delle nozze tra il
principe Umberto e Maria José. In 20 giorni, nel 1938, l’Impresa costruisce la monumentale teca
porticata di vetro e cemento per conservare l’Ara Pacis, giusto in tempo per celebrare il
bimillenario di Augusto.
Piccolo re Mida, tutto quello che tocca Vaselli diventa oro: acquista terreni e ne fa floride
aziende agricole, produce un ottimo vino ad Orvieto, ha un’avviata coltivazione di tabacco. Poi
costituisce specifiche società per la costruzione di strade e per l’edificazione di porti e lavori
marittimi in Italia e in Cirenaica e di numerosi campi d’aviazione per conto dell’Aeronautica
militare.
Adesso non è più solo un costruttore romano: è diventato un industriale italiano, una
potenza imprenditoriale e finanziaria a livello europeo. È il momento dei riconoscimenti e delle
onorificenze: sono davvero tante le decorazioni che egli, accetta con ben comprensibile
soddisfazione: Cavaliere Magistrale dell’Ordine di Malta, Cavaliere del Santo Sepolcro, Cavaliere
di Vittorio Veneto, medaglia d’oro dei benemeriti della Pubblica Istruzione, commendatore
dell’Ordine dei Ss. Maurizio e Lazzaro, capitano onorario di aviazione; nonché alcune insegne
straniere, cordoni e gran cordoni. Quella che però più gradisce, la più ambita e meritata, è la
Croce di Cavaliere al Merito del Lavoro, ottenuta nel 1930 e di cui, fieramente, porterà sempre il
nastrino all’occhiello.
Ora ha anche un po' più di tempo per godersi la villa che si è fatta a Castel Gandolfo,
accanto a quella di Ettore Petrolini, anche lui giunto alla gloria artistica dal niente. Si incontrano
dopo tanti anni in paritario stato sociale. L 'attore, nelle sue memorie, ricorderà molto
petrolinescamente il vecchio amico:”Chi scorrazza in ogni parte del mondo e poi fa sosta a Castel
Gandolfo è Romolo Vaselli, mai disgiunto da tutto l’infrangibile vasellame di figli, nipoti e
pronipoti.".
L’attività di Romolo Vaselli e quella della sua Impresa sono per forza di cose sempre più
legate alla storia e alle sorti dell’Italia fascista e imperiale: i lavori durante e dopo la guerra in
Abissinia (fra cui la leggendaria costruzione della strada della Dancalia, 300 chilometri nel
deserto), l’apertura di strade, vie ferrate ed aeroporti militari durante e dopo l’occupazione
militare dell’Albania.
Nel 1938, suo nuovo grande dolore, gli muore la moglie Elvira: col suo nome ha intitolato
il piroscafo che porta il materiale per il lavoro in Dancalia e alla notizia della morte dedica, a metà
della strada costruita, un’edicola sacra a Santa Elvira.
L’anno dopo è chiamato a far parte come consigliere nazionale alla Camera dei Fasci e
delle Corporazioni, il parlamento fascista, in rappresentanza dei settori Lavori Pubblici e
Agricoltura, e assegnato alla Commissione legislativa dei LL.PP. e Comunicazioni.
Gli manca ormai soltanto un titolo nobiliare. E anche questo arriva, nel 1941: è quello di
conte. Naturalmente sullo stemma ci sono tre vasi, anche se cinquecenteschi. Niente predicato,
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